Anno di fondazione: 1950
Periodo di attività: 1950-60
Sedi:
1950 - Glendale, California (USA)
1951-60 - Speedway, Indiana (USA)
Responsabile: Abraham Joseph "A.J." Watson
Periodo di attività: 1950-60
Sedi:
1950 - Glendale, California (USA)
1951-60 - Speedway, Indiana (USA)
Responsabile: Abraham Joseph "A.J." Watson
Risultati:
GP disputati: 9
Partecipazioni: 9
Vittorie: 3
Pole Position: 2
Giri più veloci: 1
Migliore prestazione in prova: PP
INDY 1956 - Flaherty (John Zink)
INDY 1958 - Dick Rathmann (McNamara)
Migliore prestazione in gara: 1°
INDY 1956 - Flaherty (John Zink)
INDY 1959 - Ward (Bob Wilke)
INDY 1956 - Jim Rathmann (Ken-Paul)
Team affiliati
A.J. Watson (1950)
Bob Estes (1951-53)
John Zink (1956-60)
McNamara (1958-59)
Hopkins (1959-60)
Bob Wilke (1959-60)
Jim Robbins (1960)
Ken-Paul (1960)
S-R Racing (1960)
Agajanian (1960)
Motori utilizzati
Offenhauser (1950-53/1956-60)
Progettisti
A.J. Watson - Jud Phillips - Larry Shinoda - Takeo Hirashima
GP disputati: 9
Partecipazioni: 9
Vittorie: 3
Pole Position: 2
Giri più veloci: 1
Migliore prestazione in prova: PP
INDY 1956 - Flaherty (John Zink)
INDY 1958 - Dick Rathmann (McNamara)
Migliore prestazione in gara: 1°
INDY 1956 - Flaherty (John Zink)
INDY 1959 - Ward (Bob Wilke)
INDY 1956 - Jim Rathmann (Ken-Paul)
Team affiliati
A.J. Watson (1950)
Bob Estes (1951-53)
John Zink (1956-60)
McNamara (1958-59)
Hopkins (1959-60)
Bob Wilke (1959-60)
Jim Robbins (1960)
Ken-Paul (1960)
S-R Racing (1960)
Agajanian (1960)
Motori utilizzati
Offenhauser (1950-53/1956-60)
Progettisti
A.J. Watson - Jud Phillips - Larry Shinoda - Takeo Hirashima
Cenni storici
Abraham Joseph Watson, arruolato nell'aeronautica durante il conflitto mondiale, dopo la fine della guerra, si trasferisce dal nativo Ohio a Los Angeles, dove aveva sede gran parte dell'industria aeronautica e dove suo padre possedeva un'officina meccanica. In questo periodo lavora sia per suo padre che alla catena di montaggio della Lockheed Aircraft. Appassionato di aeronautica quanto di macchine da corsa, partecipa nel 1947 ad alcune gare automobilistiche con una Hot Rod basata su un telaio Ford allestita per le corse su pista ovale. Nel 1948 intraprende un viaggio a Indianapolis e riesce a farsi assumere come meccanico di squadra per il team di Conny Weidel che tentava senza successo la qualificazione con Manuel Ayulo alla guida.
L'anno successivo Watson ritorna a Indy e lavora come capomeccanico per la squadra dei fratelli Granatelli. Gli viene affidata la realizzazione e messa in pista della Grancor Special, una Sprint Car modificata con motore Mercury affidata a Pat Flaherty che collauda l'auto in pista ma non prende parte alle sessioni di qualifica.
Nel 1950, a soli 26 anni, Watson realizza nel suo piccolo garage a Glendale, in California la sua prima vettura, ufficialmente con il suo nome, la Watson "City of Glendale" e per la prima e unica volta, partecipa alla 500 Miglia con una sua squadra diretta personalmente. l'amico Dick Rathmann è il pilota designato e si qualifica al diciottesimo posto ma in gara è costretto al ritiro dopo pochi giri. Dopo l'insuccesso del debutto, oberato di debiti, ritorna a lavorare alla Lockheed Aircraft ma l'anno seguente, Bob Estes gli da la l'opportunità di lavorare per il suo team, acquista l'intera operazione, compreso Watson come capo meccanico e il suo migliore amico, Jud Phillips come responsabile dei motori. A.J. coglie l'occasione e lascia definitivamente il lavoro per dedicarsi totalmente alla realizzazione di auto da corsa. La vettura che costruisce per la 500 Miglia, la "Bob Estes Special" si rivela però poco competitiva. Con Joe James al volante si qualifica in fondo allo schieramento con il trentesimo tempo e in gara è la prima vettura a ritirarsi dopo pochissimi giri per un guasto. Dopo tre anni passati da Estes come capomeccanico della squadra, nel 1955 passa alla "John Zink Racing" dove mette mano alla Kurtis-Kraft 500D del team con la quale Bob Sweikert vince la 500 Miglia. Completamente rimaneggiata e diventata ufficialmente creatura di Watson, la vettura con Sweikert vince la gara di Syracuse e con una sequela di piazzamenti nei primi posti a fine stagione si aggiudica anche il campionato nazionale AAA e il campionato di Sprint Cars del Midwest quello stesso anno.
Nel 1956 Watson costruisce per John Zink una nuova roadster da zero e con Pat Flaherty al volante si aggiudica pole position e vittoria alla 500 Miglia di Indianapolis. Per le sue innovazioni tecniche la Watson si presenta come la vettura da battere e anche da copiare e Watson inizia a costruire vetture anche per altri clienti. Nel 1957 a Indy, Ruttman si qualifica in prima fila ma in gara è costretto a un ritiro. Nel 1958 le roadster di Watson occupano tutti e tre i posti della prima fila a Indy, tuttavia solo Jimmy Reece sulla "John Zink Special" riuscirà a terminare al gara al sesto posto, le altre due Watson di Dick Rathmann e Ed Elisian saranno costrette al ritiro per un incidente nel primo giro che coinvolge sedici vetture e in cui perde la vita Pat O'Connor. A Monza, in Italia, nel 1959, Jim Rathmann su una Watson vince la seconda edizione della "Race of Two Worlds" aggiudicandosi tutte e tre le manche, finendo la gara con una sorprendente velocità media di 166,72 mph.
Nel 1959 Watson si trasferisce in una nuova squadra messa insieme da Bob Wilke della "Leader Card". Costruisce due vetture, una per Wilke e l'altra per il team di Lindsey Hopkins. Con il pilota Rodger Ward la "Leader Card Special" si aggiudica la 500 Miglia mentre Jim Rathmann con la "Hopkins Special" arriva secondo, un vero trionfo per le vetture Watson! La doppietta ottenuta alla 500 Miglia si ripeterà l'anno seguente, nel 1960, a posizioni inverse con Ward secondo e Jim Rathmann sulla "Ken Paul Special" primo al traguardo.
Watson quando ad un certo punto non riesce più a soddisfare la continua richiesta dei suoi modelli, presta ad amici e permette ad altri di copiare completamente i suoi progetti. Nel 1961 un terzo dei partecipanti era composto da vetture Watson o copie derivate direttamente da esse. Watson nel 1962 costruisce due nuove auto per il team "Leader Cards" che dominano e terminano prima e seconda a Indy.
Nel 1963, per la 500 Miglia realizza otto nuove auto da corsa. Ma in pole position e poi vincitore della gara è Parnelli-Jones su una Watson di quattro anni prima. A indy nel 1964 sono quattro le Watson ai primi quattro posti della gara con Foyt che si aggiudica la vittoria sulla "Sheraton-Thompson Special".
Watson ha costruito 23 roadster tra il 1956 e il 1963 che hanno dominato Indianapolis per 10 anni vincendo per sette volte la 500 Miglia. Inoltre delle 57 gare disputate nel campionato United States Auto Club (USAC) dal 1956 al 1964, le roadster di AJ ne hanno vinte ben 25.
L'anno successivo Watson ritorna a Indy e lavora come capomeccanico per la squadra dei fratelli Granatelli. Gli viene affidata la realizzazione e messa in pista della Grancor Special, una Sprint Car modificata con motore Mercury affidata a Pat Flaherty che collauda l'auto in pista ma non prende parte alle sessioni di qualifica.
Nel 1950, a soli 26 anni, Watson realizza nel suo piccolo garage a Glendale, in California la sua prima vettura, ufficialmente con il suo nome, la Watson "City of Glendale" e per la prima e unica volta, partecipa alla 500 Miglia con una sua squadra diretta personalmente. l'amico Dick Rathmann è il pilota designato e si qualifica al diciottesimo posto ma in gara è costretto al ritiro dopo pochi giri. Dopo l'insuccesso del debutto, oberato di debiti, ritorna a lavorare alla Lockheed Aircraft ma l'anno seguente, Bob Estes gli da la l'opportunità di lavorare per il suo team, acquista l'intera operazione, compreso Watson come capo meccanico e il suo migliore amico, Jud Phillips come responsabile dei motori. A.J. coglie l'occasione e lascia definitivamente il lavoro per dedicarsi totalmente alla realizzazione di auto da corsa. La vettura che costruisce per la 500 Miglia, la "Bob Estes Special" si rivela però poco competitiva. Con Joe James al volante si qualifica in fondo allo schieramento con il trentesimo tempo e in gara è la prima vettura a ritirarsi dopo pochissimi giri per un guasto. Dopo tre anni passati da Estes come capomeccanico della squadra, nel 1955 passa alla "John Zink Racing" dove mette mano alla Kurtis-Kraft 500D del team con la quale Bob Sweikert vince la 500 Miglia. Completamente rimaneggiata e diventata ufficialmente creatura di Watson, la vettura con Sweikert vince la gara di Syracuse e con una sequela di piazzamenti nei primi posti a fine stagione si aggiudica anche il campionato nazionale AAA e il campionato di Sprint Cars del Midwest quello stesso anno.
Nel 1956 Watson costruisce per John Zink una nuova roadster da zero e con Pat Flaherty al volante si aggiudica pole position e vittoria alla 500 Miglia di Indianapolis. Per le sue innovazioni tecniche la Watson si presenta come la vettura da battere e anche da copiare e Watson inizia a costruire vetture anche per altri clienti. Nel 1957 a Indy, Ruttman si qualifica in prima fila ma in gara è costretto a un ritiro. Nel 1958 le roadster di Watson occupano tutti e tre i posti della prima fila a Indy, tuttavia solo Jimmy Reece sulla "John Zink Special" riuscirà a terminare al gara al sesto posto, le altre due Watson di Dick Rathmann e Ed Elisian saranno costrette al ritiro per un incidente nel primo giro che coinvolge sedici vetture e in cui perde la vita Pat O'Connor. A Monza, in Italia, nel 1959, Jim Rathmann su una Watson vince la seconda edizione della "Race of Two Worlds" aggiudicandosi tutte e tre le manche, finendo la gara con una sorprendente velocità media di 166,72 mph.
Nel 1959 Watson si trasferisce in una nuova squadra messa insieme da Bob Wilke della "Leader Card". Costruisce due vetture, una per Wilke e l'altra per il team di Lindsey Hopkins. Con il pilota Rodger Ward la "Leader Card Special" si aggiudica la 500 Miglia mentre Jim Rathmann con la "Hopkins Special" arriva secondo, un vero trionfo per le vetture Watson! La doppietta ottenuta alla 500 Miglia si ripeterà l'anno seguente, nel 1960, a posizioni inverse con Ward secondo e Jim Rathmann sulla "Ken Paul Special" primo al traguardo.
Watson quando ad un certo punto non riesce più a soddisfare la continua richiesta dei suoi modelli, presta ad amici e permette ad altri di copiare completamente i suoi progetti. Nel 1961 un terzo dei partecipanti era composto da vetture Watson o copie derivate direttamente da esse. Watson nel 1962 costruisce due nuove auto per il team "Leader Cards" che dominano e terminano prima e seconda a Indy.
Nel 1963, per la 500 Miglia realizza otto nuove auto da corsa. Ma in pole position e poi vincitore della gara è Parnelli-Jones su una Watson di quattro anni prima. A indy nel 1964 sono quattro le Watson ai primi quattro posti della gara con Foyt che si aggiudica la vittoria sulla "Sheraton-Thompson Special".
Watson ha costruito 23 roadster tra il 1956 e il 1963 che hanno dominato Indianapolis per 10 anni vincendo per sette volte la 500 Miglia. Inoltre delle 57 gare disputate nel campionato United States Auto Club (USAC) dal 1956 al 1964, le roadster di AJ ne hanno vinte ben 25.
Watson "City of Glendale" (1950)
E' la prima vettura costruita da Watson, alla 500 Miglia si qualifica diciottesimo e in gara è costretto al ritiro. Dopo Indy, vettura e materiali vengono rilevati da Bob Estes che farà gareggiare la vettura nelle rimanenti gare del campionato AAA e pure nei due anni successivi ottenendo come migliore prestazione tre quarti posti nel 1952 con Jim Rigsby al volante.
Watson "John Zink Special" (1956)
La "John Zink Special" del 1956, prima roadster progettata e realizzata da Watson, presenta il motore e la trasmissione leggermente sfalsati a sinistra migliorando la distribuzione del peso e maneggevolezza nelle curve leggermente inclinate di Indy. Su questa vettura Pat Flaherty conquista la pole position e la vittoria alla 500 Miglia. Il sistema di trasmissione offset di Watson diventerà col tempo una caratteristica di design standard che continua ancora oggi.
Watson "John Zink Special" (1957)
Questo roadster progettato e costruito da AJ Watson, di proprietà di John Zink, fu costruito durante l'inverno 1956-57. Con Troy Ruttman si qualifica in prima fila con il terzo tempo ma in gara è costretto al ritiro dopo pochi giri. L'anno seguente Elisian è secondo assoluto in prova ma di nuovo l'auto deve ritirarsi a causa di un incidente multiplo durante il primo giro. Il più grande successo di questa vettura arriva alla "Race of Two Worlds", corsa mista riservata a vetture di produzione americana e europea, da disputarsi sul tracciato ovale in cemento con curve rialzate del circuito di Monza, in Italia. La "Zink Leader Card Special" di Jim Rathmann sbaraglia la concorrenza vincendo tutte e tre le manche in programma aggiudicandosi la vittoria finale.
Watson "John Zink Special" (1958)
Con questa vettura Jimmy Reece si qualifica in prima fila a Indy con il terzo tempo. Nel corso del primo giro viene coinvolto nell'incidente che coinvolge molte vetture. L'auto di Reece viene tamponata da Pat O'Connor la cui vettura toccando la ruota posteriore impennandosi ribaltandosi provocando la morte del pilota. Reece riuscirà a riprendere la gara concludendo al sesto posto.
Watson "McNamara Special" (1958)
Nel 1958, prima dell'inizio delle qualifiche per la Indy 500, Lee Elkins della McNamara acquista da Watson una delle sue auto priva di motore. L'auto viene assemblata frettolosamente dal capotecnico della squadra Floyd Trevis, poi Dick Rathmann il pilota designato riesce a qualificarsi in pole position alla media di 145,974 mp/h, stabilendo il nuovo record della pista. In gara l'auto è costretta al ritiro a seguito di un incidente al primo giro che coinvolge sedici vetture.
Nel 1959 come "McNamara Chiropractic Special" sempre con Dick Rathman al volante, la vettura si qualifica al quarto posto, mentre in gara è costretta al ritiro a causa di un incendio ai box durante un rifornimento. Nel 1960 la vettura viene venduta a Jim Robbins, guidata da Dick Rathmann, si qualifica nuovamente al quarto posto e in gara si ritira per un guasto ai freni e alla linea al 42°giro. Nel 1961 Dick Rathmann si qualificò al sesto posto terminando poi tredicesimo in gara. Ultima apparizione della vettura nel 1962 quando Jim Hurtubise al volante, si qualifica ventinovesimo e in gara termina tredicesimo.
Nel 1959 come "McNamara Chiropractic Special" sempre con Dick Rathman al volante, la vettura si qualifica al quarto posto, mentre in gara è costretta al ritiro a causa di un incendio ai box durante un rifornimento. Nel 1960 la vettura viene venduta a Jim Robbins, guidata da Dick Rathmann, si qualifica nuovamente al quarto posto e in gara si ritira per un guasto ai freni e alla linea al 42°giro. Nel 1961 Dick Rathmann si qualificò al sesto posto terminando poi tredicesimo in gara. Ultima apparizione della vettura nel 1962 quando Jim Hurtubise al volante, si qualifica ventinovesimo e in gara termina tredicesimo.
Watson "Simoniz Special" (1959)
Nel 1959 Watson realizza due vetture, una viene acquistata da Lindsey Hopkins e come "Simoniz Special" a Indy con Jim Rathmann si qualifica in prima fila con il terzo tempo e in gara, dopo aver condotto in testa per numerosi giri, conclude al secondo posto dietro all'altra Watson "Leader Card 500" vincitrice della gara con Rodger Ward. Il 4 aprile Rathmann si era anche aggiudicato due gare a Daytona, unica vettura in assoluto a vincere due gare del campionato USAC nello stesso giorno.
Jack Beckley era il capo meccanico della squadra. Nel 1960, sulla Watson "Dowgard Special" Tony Bettenhausen prende parte alla sua ultima 500 miglia. Dal 1959 al 1963 la vettura ha corso per cinque anni consecutivi a Indy, qualificandosi in tutte le occasioni.
Jack Beckley era il capo meccanico della squadra. Nel 1960, sulla Watson "Dowgard Special" Tony Bettenhausen prende parte alla sua ultima 500 miglia. Dal 1959 al 1963 la vettura ha corso per cinque anni consecutivi a Indy, qualificandosi in tutte le occasioni.
Watson "Leader Card 500 Roadster" (1959)
La seconda Watson costruita durante l'inverno 1958-59 viene comprata da Bob Wilke. Rodger Ward porta la "Leader Card 500" al secondo posto a Daytona nell'aprile 1959, l'unica volta che le auto di Indianapolis hanno gareggiato al Daytona Speedway. A maggio, la squadra partecipa alla 500 Miglia di Indianapolis, dove Ward si qualifica sesto. In una combattuta gara, Ward si alterna al comando con Jim Rathmann, Pat Flaherty e Johnny Thomson, alla fine è Ward che si aggiudica la vittoria. Nel corso dell'anno Ward vince anche la 200 Miglia di Milwaukee. Nel 1960 Chuck Stevenson dopo un assenza di sei anni dalle corse, rientra a Indianapolis guidando la vettura vittoriosa di Ward dell'anno precedente. Stevenson si qualifica in terza fila ed in gara sale fino al decimo posto, quando un testacoda nel prato interno della pista lo relega al quindicesimo posto finale. Durante l'anno Stevenson guida la "Leader Card" in altre due gare senza risultati rilevanti. Nel 1961, Doug Stearly acquista l'auto e la iscrive a Indianapolis come "Stearly Motor Freight Special", con Paul Russo prima, poi Tony Bettenhausen, la vettura però non riesce a qualificarsi.
Watson "Leader Card Duo Special" (1959)
-La Watson "Leader Card Duo Special" è la macchina costruita per Wilke per gareggiare nel 1959 sui circuiti in sterrato. Sulla pista di Daytona con Jerry Unser al volante non riesce a qualificarsi per un incidente nel corso delle prove. A Trenton però con Rodger Ward ottiene un ottimo secondo posto. La vettura viene iscritta a Indy come seconda vettura del team da affiancare alla Watson roadster di Ward. Jud Larson e lo stesso Ward provano la vettura durante le prove senza tuttavia riuscire a qualificarla. Per il resto della stagione Ward con questa Champ Car vincerà tre gare del campionato a Williams Grove, DuQuoin e alla Indy Hoosier. Nel 1960 sempre con Ward si aggiudicherà la gara di Trenton e nel 1961 quella di Syracuse.
Watson "Leader Card 500 Special" (1960)
Una delle quattro Watson costruite nel 1960 viene acquistata da Bob Wilke per il suo pilota Rodger Ward per affiancare la "Leader Card" vittoriosa la 500 Miglia dell'anno precedente, per l'occasione guidata da Chuck Stevenson.
Ward qualifica la vettura in prima fila al terzo posto, accanto alla Watson "Ken-Paul Special" di Jim Rathmann, secondo in prova.
Durante le fasi iniziali della gara le Watson di Ward e Rathmann sono pressati da vicino dalle vetture di Sachs e Thomson ma ben presto le due auto lasciano il vuoto dietro e già a metà gara si delinea chiaro che la lotta per la vittoria diventerà un affare per i due soli piloti delle Watson. Per 375 miglia Rathmann e Ward si alternano al comando tallonandosi a vicenda con pochi metri di distacco l'uno dall'altro. Anche dopo il cambio gomme e carburante effettuato dai due piloti contemporaneamente, il duello continua incessantemente fino a che a soli tre giri dalla fine Ward, con la gomma posteriore destra consumata, è costretto a rallentare e non potendo più tenere il passo di Rathmann, riesce a portare la sua "Leader Card Special" al secondo posto lasciando la vittoria a Rathmann. Per il resto del campionato Ward riuscirà a partire in pole position a Milwaukee e ad aggiudicarsi un secondo posto a Trenton.
Ward qualifica la vettura in prima fila al terzo posto, accanto alla Watson "Ken-Paul Special" di Jim Rathmann, secondo in prova.
Durante le fasi iniziali della gara le Watson di Ward e Rathmann sono pressati da vicino dalle vetture di Sachs e Thomson ma ben presto le due auto lasciano il vuoto dietro e già a metà gara si delinea chiaro che la lotta per la vittoria diventerà un affare per i due soli piloti delle Watson. Per 375 miglia Rathmann e Ward si alternano al comando tallonandosi a vicenda con pochi metri di distacco l'uno dall'altro. Anche dopo il cambio gomme e carburante effettuato dai due piloti contemporaneamente, il duello continua incessantemente fino a che a soli tre giri dalla fine Ward, con la gomma posteriore destra consumata, è costretto a rallentare e non potendo più tenere il passo di Rathmann, riesce a portare la sua "Leader Card Special" al secondo posto lasciando la vittoria a Rathmann. Per il resto del campionato Ward riuscirà a partire in pole position a Milwaukee e ad aggiudicarsi un secondo posto a Trenton.
Watson "Ken-Paul Special" (1960)
Ken Rich e Paul Lacey acquistano una delle quattro Watson costruite per la 500 Miglia del1960. La "Ken-Paul Special" che viene affidata all'esperto Jim Rathmann che qualifica la vettura in prima fila al secondo posto. Dopo un duello emozionante con Rodger Ward, anch'esso su Watson che vede i due piloti alternarsi al comando per tutta la durata della gara. Rathmann riesce a rimanere in testa negli ultimi giri inutilmente contrastato da Ward che, per problemi alle gomme, è costretto a rallentare vistosamente l'andatura, permettendo a Rathmann di aggiudicarsi finalmente la gara dopo tre secondi posti ottenuti negli anni precedenti. Nonostante la brillante vittoria a Indy, Jim Rathmann non riuscirà ad ottenere risultati di rilievo nelle altre gare di campionato a cui parteciperà. Nel 1961 a Indy come "Simoniz special" sempre con Jim Rathmann al volante non andrà oltre il trentesimo posto finale.
Watson "S-R Racing Enterprise Special" (1960)
Una delle quattro roadster costruite da Watson nel 1960 è stata commissionata da Pete Salemi e Nick Rini, di Cleveland. Iscritta a Indy come S-R Special viene guidata da Len Sutton che si qualifica al quinto posto dello schieramento. In gara però è costretto al ritiro per un problema al motore. La vettura poi è presente in altre quattro gare del campionato AAA aggiudicandosi la Milwaukee 200.
Per il 1961, la vettura ora "Bryant Heating and Cooling Special" sempre con Len Sutton al volante si è qualifica ottava e in gara dopo essere rimasta costantemente con il gruppo di testa è poi costretta al ritiro per un guasto alla frizione. Nelle altre gare di campionato Sutton, arriva secondo alla Milwaukee 200. Per la 500 Miglia di Indianapolis del 1962, ritorna nuovamente come S-R Racing Special e viene affidata al debuttante Allen Crowe che dopo essersi qualificato al ventiduesimo posto, in gara urta un'altra auto provocando un incidente che costringe al ritiro la vettura e il ritiro definitivo dalle corse della stessa.
Per il 1961, la vettura ora "Bryant Heating and Cooling Special" sempre con Len Sutton al volante si è qualifica ottava e in gara dopo essere rimasta costantemente con il gruppo di testa è poi costretta al ritiro per un guasto alla frizione. Nelle altre gare di campionato Sutton, arriva secondo alla Milwaukee 200. Per la 500 Miglia di Indianapolis del 1962, ritorna nuovamente come S-R Racing Special e viene affidata al debuttante Allen Crowe che dopo essersi qualificato al ventiduesimo posto, in gara urta un'altra auto provocando un incidente che costringe al ritiro la vettura e il ritiro definitivo dalle corse della stessa.
Watson "Agajanian Special" (1960)
Agajanian acquista da Watson una delle quattro vetture prodotte nel 1960. La vettura viene affidata a Lloyd Ruby che a Indy la qualifica al dodicesimo posto e in gara arriva settimo al traguardo. L'anno seguente con il supporto economico della Willard Battery e il pilota Parnelli Jones arriva dodicesima al traguardo. Nel 1962 Parnelli Jones conquista la pole position alla 500 Miglia e in gara conduce quasi sempre al comando per 300 miglia in testa fino a quando un guasto ai freni lo costringe a rallentare e ad accontentarsi del settimo posto finale. Nel 1963 dopo aver nuovamente conquistato la pole position, Parnelli Jones guida in testa per 167 dei 200 giri e porta alla vittoria la "Willard Battery Special" a una velocità media, allora record, di 143,137 mph.