Kurtis-Kraft 500D (1955)
La 500D del 1955 è stata prodotta in soli sei esemplari a cui si aggiunge lo speciale streamliner "Sumar Special" direttamente derivato.
In occasione della 500 Miglia 1955, tutte le vetture presenti riescono a qualificarsi per la gara. A.J. Watson, capomeccanico del team di John Zink, apporta alcune sostanziali modifiche alla 500D migliorandone la distribuzione del peso e consentendo velocità in curva più elevate. Queste preziose modifiche permettono a Bob Sweikert, il pilota designato, di vincere la gara sulla sua "John Zink Special" dipinta di rosa e bianco. Delle altre 500D in gara solo la "Ansted Special" di Pat O'Connor giunge al traguardo in ottava posizione, gli altri team sono costretti al ritiro. Negli anni seguenti, delle sporadiche presenze ad Indy delle 500D, l'unico risultato di rilievo sarà un decimo posto ottenuto nel 1960 da Bob Christie sulla "Federal Engineering Special".
Interessante è la storia della KK 500D "Bardahl-Ferrari Special". Dopo le non esaltanti esperienza delle Ferrari 375 Indy, nel 1955 la casa del cavallino rampante tenta nuovamente l'avventura a Indianapolis. Grazie all'apporto economico della filiale Bardahl di Firenze, acquista da Kurtis un telaio 500D (n.387-55), se lo fa spedire in Italia e sullo stesso viene installato il motore sei cilindri "tipo 121" usualmente montato sulla vettura sport 735 LM. A differenza degli Offenhauser, abitualmente montati sulle vetture americane, che utilizzano solo due rapporti, al motore Ferrari è abbinato un cambio a tre rapporti.
La preparazione della vettura non viene terminata in tempo per poter partecipare alla 500 miglia del 1955 e il progetto viene rimandato all'anno successivo, nel frattempo lo sviluppo e collaudo della vettura viene affidato alla Scuderia Osca e alla solida esperienza del pilota Nino Farina. Finalmente nel 1956 a poco meno di una settimana dalla gara, due vetture motorizzate Ferrari scendono in pista nel catino di Indianapolis. Una è la Bardahl Ferrari 375 Special di Marion Chinetti che già aveva tentato la qualificazione l'anno precedente, l'altra è la Kurtis-Kraft 500D Ferrari. L'assistenza tecnica viene data da un team misto di meccanici italiani e americani coadiuvati dal capomeccanico Jess Beene, che purtroppo aveva poca esperienza maturata sulle vetture indy. Durante il Rookie test di Farina è chiaro che la vettura si dimostra subito poco competitiva, pilota e vettura hanno bisogno di più tempo per adeguarsi alle caratteristiche della particolare pista. Un altro pilota, Earl Motter, ingaggiato temporaneamente dal team, si dimostra più veloce e tra i meccanici americani serpeggia l'idea di sostituire il motore Ferrari con un più collaudato Offenhauser. I dirigenti della Bardahl però sono fermamente decisi di continuare con pilota e motori italiani. Sfortuna vuole che nel giorno stabilito per la qualifica della vettura, un violento nubifragio costringe gli organizzatori inizialmente a rimandare le qualifiche per poi definitivamente annullarle. Per i piloti Farina e Motter sfuma così la possibilità di tentare di qualificare questa speciale Kurtis-Kraft Ferrari.
In occasione della 500 Miglia 1955, tutte le vetture presenti riescono a qualificarsi per la gara. A.J. Watson, capomeccanico del team di John Zink, apporta alcune sostanziali modifiche alla 500D migliorandone la distribuzione del peso e consentendo velocità in curva più elevate. Queste preziose modifiche permettono a Bob Sweikert, il pilota designato, di vincere la gara sulla sua "John Zink Special" dipinta di rosa e bianco. Delle altre 500D in gara solo la "Ansted Special" di Pat O'Connor giunge al traguardo in ottava posizione, gli altri team sono costretti al ritiro. Negli anni seguenti, delle sporadiche presenze ad Indy delle 500D, l'unico risultato di rilievo sarà un decimo posto ottenuto nel 1960 da Bob Christie sulla "Federal Engineering Special".
Interessante è la storia della KK 500D "Bardahl-Ferrari Special". Dopo le non esaltanti esperienza delle Ferrari 375 Indy, nel 1955 la casa del cavallino rampante tenta nuovamente l'avventura a Indianapolis. Grazie all'apporto economico della filiale Bardahl di Firenze, acquista da Kurtis un telaio 500D (n.387-55), se lo fa spedire in Italia e sullo stesso viene installato il motore sei cilindri "tipo 121" usualmente montato sulla vettura sport 735 LM. A differenza degli Offenhauser, abitualmente montati sulle vetture americane, che utilizzano solo due rapporti, al motore Ferrari è abbinato un cambio a tre rapporti.
La preparazione della vettura non viene terminata in tempo per poter partecipare alla 500 miglia del 1955 e il progetto viene rimandato all'anno successivo, nel frattempo lo sviluppo e collaudo della vettura viene affidato alla Scuderia Osca e alla solida esperienza del pilota Nino Farina. Finalmente nel 1956 a poco meno di una settimana dalla gara, due vetture motorizzate Ferrari scendono in pista nel catino di Indianapolis. Una è la Bardahl Ferrari 375 Special di Marion Chinetti che già aveva tentato la qualificazione l'anno precedente, l'altra è la Kurtis-Kraft 500D Ferrari. L'assistenza tecnica viene data da un team misto di meccanici italiani e americani coadiuvati dal capomeccanico Jess Beene, che purtroppo aveva poca esperienza maturata sulle vetture indy. Durante il Rookie test di Farina è chiaro che la vettura si dimostra subito poco competitiva, pilota e vettura hanno bisogno di più tempo per adeguarsi alle caratteristiche della particolare pista. Un altro pilota, Earl Motter, ingaggiato temporaneamente dal team, si dimostra più veloce e tra i meccanici americani serpeggia l'idea di sostituire il motore Ferrari con un più collaudato Offenhauser. I dirigenti della Bardahl però sono fermamente decisi di continuare con pilota e motori italiani. Sfortuna vuole che nel giorno stabilito per la qualifica della vettura, un violento nubifragio costringe gli organizzatori inizialmente a rimandare le qualifiche per poi definitivamente annullarle. Per i piloti Farina e Motter sfuma così la possibilità di tentare di qualificare questa speciale Kurtis-Kraft Ferrari.
Chassis #381 (1955)
Chassis #382 (1955)
Chassis #383 (1955)
Chassis #384 (1955)
Chassis #386 (1955)
Chassis #387 (1955)