Kurtis-Kraft “Sumar Special Streamliner” (1955)
Nel 1954, Chapman S. Root e Don Smith commissionarono a Frank Kurtis la progettazione e realizzazione di una vettura streamliner estremamente sviluppata nell'aerodinamicità. La carrozzeria di questa "Sumar Special Streamiliner" (il nome Sumar era stato coniato dall'unione dei nomi delle loro mogli Susan e Mary) è stata modellata attorno ad un telaio (n.385) Kurtis-Kraft 500D. Quest'auto, che si rifaceva alle creazioni molto spinte e creative dell'era prebellica come le Auto Union, ha un corpo aerodinamico e un tettuccio in plexiglas che circonda l'abitacolo per migliorarne l'aerodinamicità, riducendo la resistenza al vento e aumentando la velocità nei rettilinei. Appena tre settimane prima dell'inizio delle qualifiche della 500 Miglia del 1955, il Sumar Streamliner era pronto a scendere in pista ad Indianapolis. Equipaggiata con un Offenhauser da 270 pollici cubi, questa vettura generava circa 400 cavalli a 6000 giri/min, trasportava circa 60 galloni di benzina e il suo peso a secco era di 1.935 libbre.
La "Sumar Special Streamliner" è tuttora l'unica vettura da corsa con cabina di pilotaggio chiusa mai utilizzata nella Indy 500. Molto bella esteticamente ed imponente risultava però troppo pesante e molto difficile da guidare. l'estrema aerodinamica del corpo ha fatto sì che l'aria che scorreva sulla superficie si comportasse proprio come l'aria sopra l'ala di un aeroplano. Il risultato è stato che alle alte velocità il flusso d'aria tendeva a sollevare la parte posteriore del pilota da terra rendendo praticamente impossibile la manovrabilità in curva. Vennero anche realizzate anche delle prese d'aria nei parafanghi per raffreddare le gomme e i freni, ma curiosamente si erano dimenticati del loro pilota Jimmy Daywalt che chiuso nell'abitacolo, letteralmente soffocava per il caldo e mancanza d'aria.
Così dopo i primi giri di prova, il team prende la decisione di togliere prima il cupolino e in seguito le avvolgenti carenature laterali che impedivano al pilota di vedere la direzione e lo stato d'usura dei pneumatici.
Daywalt ha quindi tentato la qualifica con la vettura con tutte le parti del telaio totalmente a vista, il che le ha conferito un aspetto aspetto molto grezzo ed incompiuto. Riesce comunque nell'intento e ottiene la diciassettesima posizione in griglia per poi in gara giungere al traguardo al nono posto. La Sumar Streamliner con un cupolino leggermente modificato ci riprova l'anno seguente con Marshall Teague alla guida ma non riesce a qualificarsi.
Dopo le due partecipazioni ad indy la streamliner viene convertita per gareggiare nei record di velocità. Il 10 febbraio 1959, Marshall Teague a Daytona stabilisce un record non ufficiale di velocità su percorso chiuso di 171,821 mph. Due giorni dopo Teague cercando di migliorare il suo record è vittima di un incidente. La Sumar Streamliner alla curva tre improvvisamente perde aderenza, si ribalta sbalzando fuori dall'auto il pilota. Teague muore pochi giorni dopo per le gravi ferite riportate.
La "Sumar Special Streamliner" è tuttora l'unica vettura da corsa con cabina di pilotaggio chiusa mai utilizzata nella Indy 500. Molto bella esteticamente ed imponente risultava però troppo pesante e molto difficile da guidare. l'estrema aerodinamica del corpo ha fatto sì che l'aria che scorreva sulla superficie si comportasse proprio come l'aria sopra l'ala di un aeroplano. Il risultato è stato che alle alte velocità il flusso d'aria tendeva a sollevare la parte posteriore del pilota da terra rendendo praticamente impossibile la manovrabilità in curva. Vennero anche realizzate anche delle prese d'aria nei parafanghi per raffreddare le gomme e i freni, ma curiosamente si erano dimenticati del loro pilota Jimmy Daywalt che chiuso nell'abitacolo, letteralmente soffocava per il caldo e mancanza d'aria.
Così dopo i primi giri di prova, il team prende la decisione di togliere prima il cupolino e in seguito le avvolgenti carenature laterali che impedivano al pilota di vedere la direzione e lo stato d'usura dei pneumatici.
Daywalt ha quindi tentato la qualifica con la vettura con tutte le parti del telaio totalmente a vista, il che le ha conferito un aspetto aspetto molto grezzo ed incompiuto. Riesce comunque nell'intento e ottiene la diciassettesima posizione in griglia per poi in gara giungere al traguardo al nono posto. La Sumar Streamliner con un cupolino leggermente modificato ci riprova l'anno seguente con Marshall Teague alla guida ma non riesce a qualificarsi.
Dopo le due partecipazioni ad indy la streamliner viene convertita per gareggiare nei record di velocità. Il 10 febbraio 1959, Marshall Teague a Daytona stabilisce un record non ufficiale di velocità su percorso chiuso di 171,821 mph. Due giorni dopo Teague cercando di migliorare il suo record è vittima di un incidente. La Sumar Streamliner alla curva tre improvvisamente perde aderenza, si ribalta sbalzando fuori dall'auto il pilota. Teague muore pochi giorni dopo per le gravi ferite riportate.
Chassis #385