Lesovsky “Blue Crown Special” (1948)
- Nel dopoguerra alla ripresa su larga scala delle competizioni automobilistiche, Lou Moore, proprietario del team Blue Crown, che ha un rapporto consolidato con Diedt per la realizzazione delle sue vetture, nel 1948 decide di far costruire una seconda auto dal progettista Lujie Lesovky. La Lesovsky "Blue Crown Spark Plug Special" è basata su un telaio in acciaio con carrozzeria in alluminio di dimensioni contenute rispetto alle altre auto in gara ed impiega come propulsore un quadricilindrico Offenhauser da 300 cv gestito da un cambio manuale a tre velocità Meyer-Drake ed alimentato da due carburatori Flynn.
Al debutto ad Indianapolis nel 1948, la vettura non riusce a qualificarsi. L'anno seguente Lou Moore vende la metà degli interessi dell'auto al suo capo squadra Charles Marant. Il cambio di assetto di proprietà sembra giovare alla vettura che con George Connor si qualifica in sesta posizione in griglia e in gara ottiene un impressionante 3° posto assoluto. Connor guida la Lesovsky di Moore per altre due volte ad Indy, nel 1950 ottimo quarto in qualifica arriva ottavo al traguardo mentre nel 1951 è costretto al ritiro. Nel 1952 Marant rileva la quota di Moore della vettura ne prende la direzione del team e iscrive la "Blue Crown" con il pilota Bill Taylor alla guida. Ma sia nel 1952 che nel 1953 , sempre con Taylor alla guida, la vettura non riesce a qualificarsi. Alla 500 miglia del 1954 perso l'appoggio della Blue Crown, la vettura è iscritta come "Charles Marant Special" con il pilota Wally Campbell, ma durante le sessioni di qualificazione, Marant vende l'auto a Bob Christie che guidando personalmente, tenta di qualificare l'auto ma un guasto al magnete gli impedisce di realizzare un tempo valido per la qualifica. Un incidente a Sacramento nel 1955 con Len Sutton al volante determinerà il ritiro dell'auto dalle competizioni.