Kurtis-Kraft 500G (1956)
La 500G del 1956 è un'evoluzione delle precedenti Kurtis-Kraft con un' aerodinamica moderna che si ispira al design degli aerei. La particolare disposizione del motore consentiva un'altezza del cofano bassa e una piccola area frontale una resistenza dell'aria minima. Una piccola presa d'aria del cofano forniva l'erogazione d'aria al motore da corsa Offenhauser a iniezione di carburante. Realizzata in soli due esemplari viene acquistata da George Bignotti per partecipare alla 500 miglia del 1956. La "Bowes Seal Fast Special" con Johnny Boyd alla guida ottiene un buon dodicesimo tempo in prova ma in gara è costretto al ritiro. Nel 1957 viene venduta al team di Fred Gerhardt ma ad Indy il pilota designato Bill Cheesbourg, manca la qualificazione. L'altra 500G presente, la "Dayton Steel Foundry" di George Walther con il pilota Mike Magill si qualifica diciottesima e in gara è costretto al ritiro.
L'edizione 1958 della 500 miglia vede l'illustre presenza dell campione argentino Juan-Manuel Fangio che nelle sessioni di prova, oltre a tentare la qualificazione con il team Novi, sale sulla 500G del team "Dayton Steel Foundry" senza tuttavia riuscire a qualificarsi. Ci riuscirà invece il pilota ufficiale Mike Magill che qualifica la vettura al trentunesimo posto in griglia mentre in gara sarà costretto al ritiro. Meglio fa il team di Fred Gerhardt che con Johnny Parsons parte in seconda fila con il sesto tempo e in gara si classificherà dodicesimo assoluto.
L'anno seguente Paul Russo dopo aver ottenuto in prova il ventisettesimo tempo, porta la "Bardahl Special" del team Gerhardt al nono posto, in assoluto il miglior piazzamento ottenuto dalla 500G nelle sue sei presenze ad Indianapolis.
La "500G "Dayton Steel Foundry" (chassis n.392) nel 1959 subirà importanti modifiche da parte di Jack Sutton tanto da prendere il nome di "Sutton Special".
L'edizione 1958 della 500 miglia vede l'illustre presenza dell campione argentino Juan-Manuel Fangio che nelle sessioni di prova, oltre a tentare la qualificazione con il team Novi, sale sulla 500G del team "Dayton Steel Foundry" senza tuttavia riuscire a qualificarsi. Ci riuscirà invece il pilota ufficiale Mike Magill che qualifica la vettura al trentunesimo posto in griglia mentre in gara sarà costretto al ritiro. Meglio fa il team di Fred Gerhardt che con Johnny Parsons parte in seconda fila con il sesto tempo e in gara si classificherà dodicesimo assoluto.
L'anno seguente Paul Russo dopo aver ottenuto in prova il ventisettesimo tempo, porta la "Bardahl Special" del team Gerhardt al nono posto, in assoluto il miglior piazzamento ottenuto dalla 500G nelle sue sei presenze ad Indianapolis.
La "500G "Dayton Steel Foundry" (chassis n.392) nel 1959 subirà importanti modifiche da parte di Jack Sutton tanto da prendere il nome di "Sutton Special".
Chassis #391
Chassis #392