Lesovsky Race Car Engineering |
Anno di fondazione: 1948
Periodo di attività: 1948-60
Sede: Los Angeles, California (USA)
Responsabile: Lujie Lesovsky
Periodo di attività: 1948-60
Sede: Los Angeles, California (USA)
Responsabile: Lujie Lesovsky
Risultati:
GP disputati: 8
Partecipazioni: 11
Vittorie:
Pole Position: 1
Giri più veloci: 1
Migliore prestazione in prova: PP
INDY 1959 - Thomson (Racing Associates)
Migliore prestazione in gara: 3°
INDY 1959 - Thomson (Racing Associates)
Team affiliati
Lou Moore (1950-51)
Bignotti-Bowes (1950)
Doug Caruthers (1951)
Coast Grain (1951-53)
Lindsey Hopkins (1952-56)
Murrell Belanger (1952-54)
Charles Marant (1952-54)
Bob Christie (1954)
Roger Wolcott (1956-59)
H.B.T. Corporation (1956)
Hart Fullerton (1956-60)
Racing Associates (1959-60)
Kelso Auto Dynamics (1960)
Motori utilizzati
Offenhauser (1950-60)
Studebaker (1956)
Progettisti
Francis Bardazon
GP disputati: 8
Partecipazioni: 11
Vittorie:
Pole Position: 1
Giri più veloci: 1
Migliore prestazione in prova: PP
INDY 1959 - Thomson (Racing Associates)
Migliore prestazione in gara: 3°
INDY 1959 - Thomson (Racing Associates)
Team affiliati
Lou Moore (1950-51)
Bignotti-Bowes (1950)
Doug Caruthers (1951)
Coast Grain (1951-53)
Lindsey Hopkins (1952-56)
Murrell Belanger (1952-54)
Charles Marant (1952-54)
Bob Christie (1954)
Roger Wolcott (1956-59)
H.B.T. Corporation (1956)
Hart Fullerton (1956-60)
Racing Associates (1959-60)
Kelso Auto Dynamics (1960)
Motori utilizzati
Offenhauser (1950-60)
Studebaker (1956)
Progettisti
Francis Bardazon
Cenni storici
Lujie Lesovsky ha iniziato a costruire automobili quando aveva 23 anni. Negli anni trenta faceva parte del team di vetture midget di Ken Brennamen. Nel 1937, dopo aver frequentato un corso di lavorazione dei metalli viene assunto da Louis Wetteroth, uno dei più importanti costruttori d'auto dell'epoca. Impressionato dall'efficiente meticolosità di Lujie Wetteroth decide di affidargli la costruzione di una vettura indy per Lou Moore: La Burd Piston Ring che con al volante Floyd Robert vince l'edizione 1938 della 500 Miglia.
Durante la seconda guerra mondiale, Lesovsky lavora presso il reparto tecnico della Lockheed Aircraft dove incontra Emil Diedt. Con Diedt nell'immediato dopoguerra forma una partnership e insieme costruiscono una vettura per Howard Keck che si classificherà decima con Jimmy Jackson a Indy nel 1948. Nel 1949 con Diedt lavora sul progetto di una vettura a motore centrale modellata sullo stile delle brillanti e velocissime Auto Union della fine degli anni trenta. La vettura chiamata Round Rocket, dal nome del committente Nathan Rounds, che ha fornito il finanziamento e il disegno originale dell'auto, viene allestita in tempo per scendere in pista alla 500 Miglia con Bill Taylor come pilota ma manca la qualificazione. L'affascinate Rounds Rocket, prima auto a trazione posteriore a motore centrale a correre a Indianapolis, ci riprova l'anno seguente con Vukovich come pilota ma di nuovo fallisce la qualificazione.
Sempre nel 1949 il suo apporto tecnico personalizzato nell'allestimento di una delle famose piccole "Blue Crown" uscite dall'officina Diedt è così rilevante che gli viene riconosciuto di battezzare la sua prima auto da corsa con il suo nome. La Lesovsky "Blue Crown Spark Plug" con George Connor arriva terza al traguardo della 500 Miglia. Dopo un breve periodo di collaborazione con Kurtis, Lujie apre a South Los angeles la sua officina specializzata in allestimento di auto da corsa.
Nel 1951 gli viene chiesto da Murrell Belanger di intervenire sul suo famoso Belanger Special n.99 carente di potenza. Il telaio Kurtis Kraft originariamente progettato attorno ad un motore Midget Offenhauser viene ridisegnato per accogliere un nuovo motore Offenhauser più potente. Le innovazioni tecniche di Lujie danno i loro frutti: Lee Wallard domina la gara e porta alla vittoria la Belanger Special.
Nel 1952 Lesovsky realizza la "Blue Crown Special" per il team Hopkins e nel contempo Murrell Belanger gli chiede di realizzare una seconda macchina per Indy sulla falsariga della sua vincente Kurtis Kraft Belanger 99 ma stavolta interamente realizzata da Lesovsky. Duane Carter porta la Lesovsky "Belanger Special" al quarto posto nella 500 miglia di quell'anno mentre l'anno successivo lotterà a stretto contatto con i leader della corsa fino al ritiro per problemi all'iniettore. Nel 1953 nasce la collaborazione tra Lesovsky e Quin Epperly, sebbene di carattere e abitudini lavorative differenti i due riuscirono negli anni a completarsi e a raffinare la loro abilità artistica insieme.
Nel 1956 Lesovsky realizza la sua prima roadster, la "Massaglia Hotels Special" per Hart Fullerton. Iscritta a Indy con Jimmy Reece al volante, si piazzerà in nona posizione. Nel 1957 progetta e realizza una speciale roadster per il team di Roger Wolcott. Il motore Offenhauser sovralimentato viene posizionato trasversalmente sul telaio con un inclinazione di circa 20 gradi, montato verticalmente è collegato alla trasmissione tramite un giunto cardanico. L'albero di trasmissione scorre lungo il lato destro dell'auto, con l'abitacolo a destra. La macchina si dimostrò subito molto veloce e venne portata al debutto a Indy con Roger Ward al volante. Purtroppo un banale guasto ai cuscinetti del compressore costringe il pilota al ritiro dopo appena 27 giri.
Le vetture di Lesovsky cominciano a diffondersi ed essere apprezzate ovunque. Sempre più numerosi sono i piloti che alla fine degli anni cinquanta hanno condotto vittoriosamente le sue auto in eventi di campionato sia su terra che su asfalto.
Nel 1959 realizza quella che probabilmente è la sua roadster più bella di tutte. La "Racing Associates Special" dal caratteristico colore rosa. Lesovsky riprende il concetto già elaborato da Salih e Epperly del motore disteso ma rivede la distribuzione del peso , spostando il motore a sinistra e l'albero di trasmissione che passa lungo il lato destro dell'abitacolo. Quessata è stata anche la prima vettura da corsa Indy progettata per adattarsi specificamente alle caratteristiche fisiche del suo pilota, l'alto e robusto Johnny Thomson. Al debutto ad Indianapolis la vettura ottiene agevolmente la pole position e in gara arriva al terzo posto segnando pure il giro più veloce. Vittoria che arriverà dopo poco tempo sul circuito di Milwaukee dove Thomson conquista la pole, conduce in testa alla gara per tutti e cento i giri in programma sbancando la concorrenza. Nel 1960 Thomson ottiene il secondo posto nelle qualifiche ma in gara è costretto al ritiro per problemi al motore. Lesovsky nel 1960 costruisce anche due nuove auto per l'azienda "Kelso Auto Dynamics". Una, specifica per gli sterrati e l'altra, una roadster simile alla "Racing Associates Special", che aveva costruito per Johnny Thomson e che aveva ottenuto la pole position nell'edizione Indy 500 dell'anno precedente.
Tre anni dopo, Elmer George - padre dell'ex CEO dell'Indianapolis Motor Speedway Tony - incarica Lesovsky di costruire un'auto per il suo secondo tentativo alla Indy 500. La "Sarkes Tarzian Special" caratterizzata da un design innovativo e affascinante era dotata di un potente motore Offenhauser a quattro cilindri da 325 CV. La bella vettura tuttavia non brilla per competitività e in gara con George, costretta al ritiro non va al di la di un diciassettesimo posto finale. Con l'avvento delle auto a motore posteriore Lujie si disimpegna poco a poco dall'attività di costruttore ma continua a elargire la sua preziosa esperienza collaborando con numerosi team nella realizzazione di vetture sempre innovative e competitive. Nel 1965 lavora con George Bignotti alla realizzazione della "Sheraton-Thompson e nel 1967 costruisce serbatoi e carrozzeria per la vittoriosa Coyote Ford di Foyt.
Durante la seconda guerra mondiale, Lesovsky lavora presso il reparto tecnico della Lockheed Aircraft dove incontra Emil Diedt. Con Diedt nell'immediato dopoguerra forma una partnership e insieme costruiscono una vettura per Howard Keck che si classificherà decima con Jimmy Jackson a Indy nel 1948. Nel 1949 con Diedt lavora sul progetto di una vettura a motore centrale modellata sullo stile delle brillanti e velocissime Auto Union della fine degli anni trenta. La vettura chiamata Round Rocket, dal nome del committente Nathan Rounds, che ha fornito il finanziamento e il disegno originale dell'auto, viene allestita in tempo per scendere in pista alla 500 Miglia con Bill Taylor come pilota ma manca la qualificazione. L'affascinate Rounds Rocket, prima auto a trazione posteriore a motore centrale a correre a Indianapolis, ci riprova l'anno seguente con Vukovich come pilota ma di nuovo fallisce la qualificazione.
Sempre nel 1949 il suo apporto tecnico personalizzato nell'allestimento di una delle famose piccole "Blue Crown" uscite dall'officina Diedt è così rilevante che gli viene riconosciuto di battezzare la sua prima auto da corsa con il suo nome. La Lesovsky "Blue Crown Spark Plug" con George Connor arriva terza al traguardo della 500 Miglia. Dopo un breve periodo di collaborazione con Kurtis, Lujie apre a South Los angeles la sua officina specializzata in allestimento di auto da corsa.
Nel 1951 gli viene chiesto da Murrell Belanger di intervenire sul suo famoso Belanger Special n.99 carente di potenza. Il telaio Kurtis Kraft originariamente progettato attorno ad un motore Midget Offenhauser viene ridisegnato per accogliere un nuovo motore Offenhauser più potente. Le innovazioni tecniche di Lujie danno i loro frutti: Lee Wallard domina la gara e porta alla vittoria la Belanger Special.
Nel 1952 Lesovsky realizza la "Blue Crown Special" per il team Hopkins e nel contempo Murrell Belanger gli chiede di realizzare una seconda macchina per Indy sulla falsariga della sua vincente Kurtis Kraft Belanger 99 ma stavolta interamente realizzata da Lesovsky. Duane Carter porta la Lesovsky "Belanger Special" al quarto posto nella 500 miglia di quell'anno mentre l'anno successivo lotterà a stretto contatto con i leader della corsa fino al ritiro per problemi all'iniettore. Nel 1953 nasce la collaborazione tra Lesovsky e Quin Epperly, sebbene di carattere e abitudini lavorative differenti i due riuscirono negli anni a completarsi e a raffinare la loro abilità artistica insieme.
Nel 1956 Lesovsky realizza la sua prima roadster, la "Massaglia Hotels Special" per Hart Fullerton. Iscritta a Indy con Jimmy Reece al volante, si piazzerà in nona posizione. Nel 1957 progetta e realizza una speciale roadster per il team di Roger Wolcott. Il motore Offenhauser sovralimentato viene posizionato trasversalmente sul telaio con un inclinazione di circa 20 gradi, montato verticalmente è collegato alla trasmissione tramite un giunto cardanico. L'albero di trasmissione scorre lungo il lato destro dell'auto, con l'abitacolo a destra. La macchina si dimostrò subito molto veloce e venne portata al debutto a Indy con Roger Ward al volante. Purtroppo un banale guasto ai cuscinetti del compressore costringe il pilota al ritiro dopo appena 27 giri.
Le vetture di Lesovsky cominciano a diffondersi ed essere apprezzate ovunque. Sempre più numerosi sono i piloti che alla fine degli anni cinquanta hanno condotto vittoriosamente le sue auto in eventi di campionato sia su terra che su asfalto.
Nel 1959 realizza quella che probabilmente è la sua roadster più bella di tutte. La "Racing Associates Special" dal caratteristico colore rosa. Lesovsky riprende il concetto già elaborato da Salih e Epperly del motore disteso ma rivede la distribuzione del peso , spostando il motore a sinistra e l'albero di trasmissione che passa lungo il lato destro dell'abitacolo. Quessata è stata anche la prima vettura da corsa Indy progettata per adattarsi specificamente alle caratteristiche fisiche del suo pilota, l'alto e robusto Johnny Thomson. Al debutto ad Indianapolis la vettura ottiene agevolmente la pole position e in gara arriva al terzo posto segnando pure il giro più veloce. Vittoria che arriverà dopo poco tempo sul circuito di Milwaukee dove Thomson conquista la pole, conduce in testa alla gara per tutti e cento i giri in programma sbancando la concorrenza. Nel 1960 Thomson ottiene il secondo posto nelle qualifiche ma in gara è costretto al ritiro per problemi al motore. Lesovsky nel 1960 costruisce anche due nuove auto per l'azienda "Kelso Auto Dynamics". Una, specifica per gli sterrati e l'altra, una roadster simile alla "Racing Associates Special", che aveva costruito per Johnny Thomson e che aveva ottenuto la pole position nell'edizione Indy 500 dell'anno precedente.
Tre anni dopo, Elmer George - padre dell'ex CEO dell'Indianapolis Motor Speedway Tony - incarica Lesovsky di costruire un'auto per il suo secondo tentativo alla Indy 500. La "Sarkes Tarzian Special" caratterizzata da un design innovativo e affascinante era dotata di un potente motore Offenhauser a quattro cilindri da 325 CV. La bella vettura tuttavia non brilla per competitività e in gara con George, costretta al ritiro non va al di la di un diciassettesimo posto finale. Con l'avvento delle auto a motore posteriore Lujie si disimpegna poco a poco dall'attività di costruttore ma continua a elargire la sua preziosa esperienza collaborando con numerosi team nella realizzazione di vetture sempre innovative e competitive. Nel 1965 lavora con George Bignotti alla realizzazione della "Sheraton-Thompson e nel 1967 costruisce serbatoi e carrozzeria per la vittoriosa Coyote Ford di Foyt.
Lesovsky “Blue Crown Special” (1948)
Lesovsky “Bowes Seal Fast Special” (1950)
Lesovsky “Coast Grain Special” (1951)
Lesovsky “Blue Crown Spark Plug Special – Lindsey Hopkins” (1952)
Lesovsky "Belanger Special" (1952)
Lesovsky? "H.B.T. Special" (1956)
Lesovsky “Wolcott Special” (1956)
Lesovsky "Massaglia Hotels Special" (1956)
Lesovsky “Wolcott Fuel Injection Special” (1957)
Lesovsky “Racing Associates Special” (1959)
Lesovsky "Kelso Auto Dynamics" (1960)