Anno di fondazione: 1950
Periodo di attività: 1950-51/1954
Sede: Hammond, Indiana (USA)
Responsabile: Raymond "Ray" Nichels
Periodo di attività: 1950-51/1954
Sede: Hammond, Indiana (USA)
Responsabile: Raymond "Ray" Nichels
Risultati:
GP disputati: 2
Partecipazioni: 3
Vittorie:
Pole Position:
Giri più veloci:
Migliore prestazione in prova: 4°
INDY 1954 - Thomson (Chapman)
Migliore prestazione in gara: 9°
INDY 1950 - Russo (Russo-Nichels)
Team affiliati
Russo-Nichels (1950)
Kennedy Tank (1951)
Chapman (1954)
Motori utilizzati
Offenhauser (1950-51/1954)
Progettisti
Ray Nichels - Paul Russo
GP disputati: 2
Partecipazioni: 3
Vittorie:
Pole Position:
Giri più veloci:
Migliore prestazione in prova: 4°
INDY 1954 - Thomson (Chapman)
Migliore prestazione in gara: 9°
INDY 1950 - Russo (Russo-Nichels)
Team affiliati
Russo-Nichels (1950)
Kennedy Tank (1951)
Chapman (1954)
Motori utilizzati
Offenhauser (1950-51/1954)
Progettisti
Ray Nichels - Paul Russo
Cenni storici
Raymond "Ray" Nichels inizia molto presto ad occuparsi di macchine da corsa, già a quindici anni, nel 1938 si occupa della preparazione di un auto midget acquistata da suo padre Rudy come campagna pubblicitaria per l'azienda di famiglia. Nel dopoguerra, alla ripresa delle corse d'auto negli Stati uniti, Nichels riprende attivamente la sua attività di costruttore e preparatore di vetture midget. Nel 1949 Nichels viene chiamato da Charles Pritchard del team di "Babe" Tuffanelli con la mansione di capomeccanico della "Tuffy's Offy" di Paul Russo. A fine estate per divergenze sulla gestione tecnica della squadra lascia Pritchard ed assieme a Russo progetta di costruire una vettura propria ispirata alla vincente ed innovativa vettura del momento, la Kurtis Belanger n.99. Nello stesso anno fonda la "Nichels Engineering" e durante l'inverno 1949-50 nel seminterrato della casa di Russo ad Hammond, i due intraprendono la costruzione una vettura in maniera completamente artigianale per partecipare alla 500 miglia del 1950. Lavorando assiduamente giorno e notte riescono a realizzare un telaio con l'intento di noleggiare un motore Offenhauser una volta arrivati a destinazione. Devono però smontare la vettura per tirarla fuori dal seminterrato in cui è stata costruita per poi rimontarla e trasportarla. Arrivati ad Indianapolis non c'è nessun garage a disposizione dove alloggiare l'auto e devono arrangiarsi come possono in un piccolo capanno in latta nelle vicinanze. Mancano anche le ruote e Firestone si offre di prestare loro ruote e pneumatici da corsa per le prove. Miracolosamente riescono a preparare l'auto e a presentarsi alla verifica di ammissione alle prove. Il direttore di corsa Wilbur Shaw è esterefatto. La vettura ancora grezza è completamente priva di vernice, manca la griglia del radiatore, il serbatoio della benzina supplementare e il numero di gara che certifica il pagamento dell'iscrizione alla gara. I due non hanno più un dollaro per poter pagare l'iscrizione e allora Shaw impietosito e con grande spirito sportivo permette ai due di scendere in pista con la promessa, una volta qualificati, di ottemperare agli obblighi di regolamento. E straordinariamente nella stessa giornata, la "Russo-Nichels Special", guidata da Russo stesso, si qualifica in settima fila, catturando l'attenzione divertita del pubblico e degli addetti ai lavori. Riverniciata in nero e argento e col numero sette, la vettura in gara riesce a mantenersi a breve distanza dai leader della corsa fino a concludere nona assoluta al termine della gara terminata anticipatamente a causa della forte pioggia battente sulla pista. La "Russo-Nichels Special", in seguito affettuosamente chiamata "Basement (seminterrato) Bessie", durante la stagione dell' AAA Indy Car National Championship parteciperà a tredici gare ottenendo due vittorie e numerosi piazzamenti. Nel 1953 e 1954 è capomeccanico di Johnnie Parsons della squadra Belond. Nel 1951 Paul Russo con il supporto economico della "Kennedy Tank" cerca inutilmente di qualificare la vettura ad Indy. La vettura viene in seguito acquistata da Harry Allen Chapman e rivedrà la pista di Indianapolis nel 1954, con rilevanti modifiche alla carrozzeria, con Johnny Thomson alla guida che si qualifica con un eccellente quarto posto. In gara poi la vettura in condivisione con Linden e Homeier sarà costretta al ritiro per un problema meccanico.
Sia in prima persona come costruttore, capomeccanico o direttore di squadra, Nichels sarà presente alla 500 Miglia di Indianapolis per dodici volte consecutive. Nel 1957 Nichels si reca a Monza, in Italia, per conto di Firestone dove stabilisce una serie di record mondiali di velocità sulla pista ovale con Pat O'Connor al volante di una roadster Kurtis-Kraft con motore Chrysler. Poche settimane dopo viene nominato meccanico dell'anno per l'apporto dato al team Sumar alla conquista della pole position di O'Connor a Indy. Il contributo di Nichels è stato anche determinante nel permettere alla squadra di Norman Demler di classificarsi con Paul Goldsmith quinta nella 500 Miglia del 1959 e terza nel 1960. Contemporaneamente, dalla metà degli anni cinquanta fino ai primi anni settanta, Nichels è regolarmente coinvolto nella realizzazione e preparazione di vetture per la serie Nascar e Stock Cars collezionando numerose vittorie di gare e campionati. Nel 1973 Ray Nichels chiude l'attività e nel 2005 muore all'età di 83 anni.
Sia in prima persona come costruttore, capomeccanico o direttore di squadra, Nichels sarà presente alla 500 Miglia di Indianapolis per dodici volte consecutive. Nel 1957 Nichels si reca a Monza, in Italia, per conto di Firestone dove stabilisce una serie di record mondiali di velocità sulla pista ovale con Pat O'Connor al volante di una roadster Kurtis-Kraft con motore Chrysler. Poche settimane dopo viene nominato meccanico dell'anno per l'apporto dato al team Sumar alla conquista della pole position di O'Connor a Indy. Il contributo di Nichels è stato anche determinante nel permettere alla squadra di Norman Demler di classificarsi con Paul Goldsmith quinta nella 500 Miglia del 1959 e terza nel 1960. Contemporaneamente, dalla metà degli anni cinquanta fino ai primi anni settanta, Nichels è regolarmente coinvolto nella realizzazione e preparazione di vetture per la serie Nascar e Stock Cars collezionando numerose vittorie di gare e campionati. Nel 1973 Ray Nichels chiude l'attività e nel 2005 muore all'età di 83 anni.