Anno di fondazione: 1919
Periodo di attività: 1921-52
Sede: Los Angeles, California (USA)
Responsabile: Harry Miller
Periodo di attività: 1921-52
Sede: Los Angeles, California (USA)
Responsabile: Harry Miller
Risultati:
GP disputati:
Partecipazioni: 2
Vittorie:
Pole Position:
Giri più veloci:
Migliore prestazione in prova: NQ
INDY 1950 - Griffith (Sarafoff)
INDY 1950 - Al Miller (Trainor)
INDY 1951 - Houser (Sarafoff)
INDY 1951 - Kladis (Trainor)
Migliore prestazione in gara:
Team affiliati
Sarafoff (1950-51)
Trainor (1950-51)
Motori utilizzati
Offenhauser (1950-51)
Progettisti
Harry A. Miller
GP disputati:
Partecipazioni: 2
Vittorie:
Pole Position:
Giri più veloci:
Migliore prestazione in prova: NQ
INDY 1950 - Griffith (Sarafoff)
INDY 1950 - Al Miller (Trainor)
INDY 1951 - Houser (Sarafoff)
INDY 1951 - Kladis (Trainor)
Migliore prestazione in gara:
Team affiliati
Sarafoff (1950-51)
Trainor (1950-51)
Motori utilizzati
Offenhauser (1950-51)
Progettisti
Harry A. Miller
Cenni storici
Harry Arminius Miller, considerato un genio da molti storici delle corse, è stato forse il più grande dei costruttori di auto da corsa e motori americani, degli anni venti e trenta. Il primo motore Miller apparve in una gara della 500 Miglia di Indianapolis nel 1921 su uno chassis Leach e con il pilota Ira Vail classificandosi settimo al traguardo. L'anno successivo, Jimmy Murphy vinse la 500 Miglia di Indianapolis partendo dalla pole position su una Duesenberg con la quale aveva vinto il Gran Premio di Francia del 1921, ma che fu modificata per accogliere un motore Miller da 183 pollici cubi. Nel 1923 Jimmy Murphy su Miller è terzo al Gran Premio d'Italia a Monza e Zborowski è secondo assoluto nel GP di Spagna a Sitges. Le auto da corsa progettate da Miller vinsero quindici volte la 500 Miglia di Indianapolis, nel 1923 e nel 1926, e poi ogni anno dal 1928 al 1934. Tra il 1926 e il 1929 tre quarti delle vetture qualificate per Indy erano auto o motori Miller. Nel 1926 le vetture Miller vincono 24 delle 26 corse in campionato compresa la 500 Miglia con Flockhart. Nel 1927 Earl Cooper e Peter Kreis terminano al terzo posto al Gran Premio d'Italia. Negli anni trenta post grande depressione collabora con Preston Tucker e con Ford nella realizzazione di auto da competizione. L'ultimo impegno progettuale della carriera di Miller è stata la realizzazione per la Gulf Oil Company di un innovativa auto a quattro ruote motrici con motore V8 posteriore sovralimentato. L'auto non riesce ad essere completata per la 500 miglia del 1938 ma nel 1939 , George Bailey - prima volta assoluta a Indy per una vettura a motore posteriore - si qualifica in sesta posizione ma in gara è costretto al ritiro per una rottura agli ammortizzatori. Miller ha continuato a progettare vari concetti di auto e aeromobili fino alla sua morte avvenuta nel 1943. Dopo la guerra alcune Miller allestite da privati continuarono ad essere presenti alla 500 Miglia fino al 1952. Nel 1947 Jimmy Jackson termina quinto su una Miller Offenhauser. Il motore Miller fa la sua ultima apparizione a Indy nel 1948.
Miller RE4D
Verso la fine degli anni trenta Miller con il supporto della Gulf Oil Company progetta un innovativa auto a quattro ruote motrici con motore V8 posteriore sovralimentato. La "Gulf-Miller" riesce ad essere completata per la 500 miglia del 1938 ma nel 1939 , George Bailey - prima volta assoluta a Indy per una vettura a motore posteriore - si qualifica in sesta posizione ma in gara è costretto al ritiro per una rottura agli ammortizzatori. Nel 1940 due Miller iscritte da Eddie Offutt mancano la qualificazione. Nel 1941 entrambe le vetture si qualificano ma il giorno della gara, prima della partenza, quella che doveva essere guidata da George Barringer viene distrutta in un incendio scoppiato nel garage. La vettura superstite guidata da Al Miller in gara si ritira per un guasto alla trasmissione. Alla fine della guerra nell'inverno 1945, viene acquistata da Barringer grazie all'apporto finanziario del costruttore d'auto Preston Tucker che, con l'intento di promuovere la sua innovativa auto da strada Tucker Torpedo, aveva pensato che associando il suo nome ad un auto da corsa altrettanto innovativa come la Gulf-Miller avrebbe accresciuto di popolarità la sua creazione. Alla 500 miglia 1946 Barringer sulla "Tucker Torpedo Racer" si qualifica in ventinovesima posizione ma in gara si ritira dopo pochi giri per un problema di trasmissione. Nell'inverno 1946, in preparazione per la Indy 500 del 1947, George pianifica importanti miglioramenti alla sua auto, ma la morte lo coglie prima di portare a termine i suoi progetti. La moglie di Barringer, Velma, diventata proprietaria dell'auto da corsa dopo la morte del marito, sceglie Roscoe Dunning come capomeccanico e Al Miller come pilota, entrambi amici da una vita di George Barringer. Con la stessa vettura dell'anno precedente ma denominata "Tucker '48 Special Racer", Al Miller si qualifica con il ventottesimo tempo e in gara è costretto al ritiro dopo soli trentatre giri a causa di problemi con il magnete.
Al Miller tenta nuovamente di qualificare l'auto alla 500 miglia del 1948 ma nelle prime sessioni di prove una biella spezzandosi provoca la rottura del motore. Nel 1949, in seguito al fallimento di Preston Tucker, Ed.V. Trainor acquista la vettura per tentare l'avventura alla 500 Miglia di Indianapolis. Denominata "Trainor Auto Parts Special", prima con Al Miller nel 1950 poi con Danny Kladis nel 1951, l'innovativa ma altrettanto sfortunata Miller RE4D non riesce però a qualificarsi per la gara.
Al Miller tenta nuovamente di qualificare l'auto alla 500 miglia del 1948 ma nelle prime sessioni di prove una biella spezzandosi provoca la rottura del motore. Nel 1949, in seguito al fallimento di Preston Tucker, Ed.V. Trainor acquista la vettura per tentare l'avventura alla 500 Miglia di Indianapolis. Denominata "Trainor Auto Parts Special", prima con Al Miller nel 1950 poi con Danny Kladis nel 1951, l'innovativa ma altrettanto sfortunata Miller RE4D non riesce però a qualificarsi per la gara.
Miller "Sarafoff Special" (1948)
La genesi di questa vettura risale addirittura al 1928 da una Miller costruita per Cliff Woodbury pilota del team Boyle. Nel 1930 l'auto viene adeguata da Cotton Henning alla regole del campionato AAA. Per la 500 Miglia del 1938, Henning riduce il telaio da biposto a monoposto e lo dota di una nuova carrozzeria per Bill Cummings. Durante la guerra, Mike Boyle vende l'auto a Jimmy Jackson, che nella prima 500 miglia del dopoguerra nel 1946 arriva secondo al traguardo e quinto nell'edizione del 1947. Nel 1948 Tom Sarafoff compra l'auto e iscrive alla 500 miglia come pilota il veterano Louis Tomei senza però riuscire a qualificarsi.
Alla 500 miglia del 1949, "Doc" Williams manca di poco la qualificazione della "Tom Sarafoff Special" che durante le prove è anche vittima di un incendio nel corso di un test su pista del carburatore. Nel 1950 il debuttante Cliff Griffith supera il suo test da rookie ma non riesce a qualificarsi e lo stesso avviene nel 1951 con Norm Houser al volante.
Alla 500 miglia del 1949, "Doc" Williams manca di poco la qualificazione della "Tom Sarafoff Special" che durante le prove è anche vittima di un incendio nel corso di un test su pista del carburatore. Nel 1950 il debuttante Cliff Griffith supera il suo test da rookie ma non riesce a qualificarsi e lo stesso avviene nel 1951 con Norm Houser al volante.