Thorne Engineering Inc.
Anno di fondazione: 1936
Periodo di attività: 1950-51/1955
Sede: Burbank, California (USA)
Responsabile: Joel Thorne
Periodo di attività: 1950-51/1955
Sede: Burbank, California (USA)
Responsabile: Joel Thorne
Risultati:
GP disputati: /
Partecipazioni: 2
Vittorie:
Pole Position:
Giri più veloci:
Migliore prestazione in prova: NQ
INDY 1950 - Thorne (Thorne)
INDY 1951 - Thorne (Thorne)
Migliore prestazione in gara:
Team affiliati
Thorne (1950-51/1955)
Motori utilizzati
Sparks (1950-51/1955)
Jaguar (1957)
Progettisti
Art Sparks
GP disputati: /
Partecipazioni: 2
Vittorie:
Pole Position:
Giri più veloci:
Migliore prestazione in prova: NQ
INDY 1950 - Thorne (Thorne)
INDY 1951 - Thorne (Thorne)
Migliore prestazione in gara:
Team affiliati
Thorne (1950-51/1955)
Motori utilizzati
Sparks (1950-51/1955)
Jaguar (1957)
Progettisti
Art Sparks
Cenni storici
All'età di dieci anni, Joel Thorne a causa della morte del padre diventa erede di una cospicua fortuna di ben 38 milioni di dollari. Cosicché in età adulta, perfetto stereotipo del ricco playboy, non ha mai perso l'occasione di circondarsi continuamente di belle donne, auto e barche costose e veloci. Viste le premesse, il giovane Thorne non poteva non farsi affascinare dal mondo delle corse e in particolare della 500 Miglia di Indianapolis. Nel 1937 si presenta ad Indy con un team tutto suo di tre vetture, tutte qualificate con la migliore delle quali, una Miller guidata da Floyd Roberts, che ottiene un tredicesimo posto finale. In gara c'è anche un' Adams motorizzata e gestita da Art Sparks, brillante motorista ideatore del motore "Big Six" che identificava anche le vetture su cui veniva montato. La progettazione e disegno dei dettagli del primo "Big Six" era stata affidata all'esperto Leo Goossen, mentre la realizzazione si compiva nell'officina di Fred Offenhauser. A Clyde Adams venne affidato il compito di costruire il telaio e realizzare la carrozzeria poi dipinta di blu scuro, colore che caratterizzava tante realizzazioni di Sparks. Il "Big Six" si dimostra subito un motore fuori dal comune, Jimmy Snyder, il pilota designato, partito dalla settima fila, in pochi giri riesce a prendere il comando della gara e giro dopo giro arriva a doppiare quasi tutte le auto in gara, ma al ventisettesimo giro il brillante "Big Six" è costretto al ritiro per la rottura di tutte le molle delle valvole, decisamente troppo fragili per un motore di tale potenza.
In seguito a questa inaspettata debacle, Art Sparks si trova in gravi difficoltà finanziarie ed è in questo frangente che Joel Thorne, ancora sbalordito dalle eccezionali prestazioni del motore Sparks, decide di acquistare il "Big Six" e offre un contratto di lavoro a vita per Sparks per dirigere la "Thorne Engineering Inc.", società per lacostruzione di auto e motori da corsa.
Nel 1938 le nuove regolamentazioni tecniche che prevedono una riduzione della cilindrata dei motori, rendono il motore "Big Six" obsoleto. Alla "Thorne Engineering" concentrano allora gli sforzi alla realizzazione di due vetture chiamate Thorne-Sparks "Little Six". Alla 500 Miglia guidate da Romney Householder e da Jimmy Snyder si classificano rispettivamente quattordicesimo e quindicesimo.
Nel 1939 la Thorne-Sparks "Big Six" ritorna nuovamente a Indianapolis guidata da Joel Thorne in persona che si dimostra anche un ottimo pilota. Partito ventesimo si classifica settimo al traguardo. Ancora meglio va nel 1940 dove Thorne partito decimo conclude quinto assoluto. Nel 1941 è costretto al ritiro dopo pochi giri per un incidente distruggendo la vettura.
Nel 1946, alla prima 500 Miglia dell'immediato dopoguerra, Thorne, impedito a correre a causa di una gamba rotta in un incidente motociclistico, lascia il volante della Thorne-Sparks al fuoriclasse tedesco Rudi Caracciola iscritto alla gara ma impedito dall' utilizzare la sua Mercedes-Benz W165 ferma in dogana. Caracciola nel corso delle prove viene colpito da un uccello che ferisce il pilota e provoca un incidente che danneggia gravemente la vettura impedendole di qualificarsi.
Dopo la gara Thorne porta la vettura a riparare al garage di Joe Silnes che provvede alla ricostruzione del telaio e della carrozzeria.
La Thorne-Sparks "Big Six" tenterà di nuovo la qualificazione ad Indy nel 1947 con Tony Bettenhausen e nel 1948 con Thorne ma senza successo. Nel 1949 Thorne compra la Mercedes W154 "Don Lee Special" appartenuta a Don Lee, che all'inizio dell'anno muore improvvisamente e con esso l'attività del team. Thorne sostituisce il Mercedes V12 della vettura con il suo "Big Six" stravolgendo assetto e conformazione della carrozzeria. Lo strano ibrido così realizzato tenterà con Joel Thorne senza successo la qualificazione a Indy nel 1949, 1950 e 1951. Joel Thorne perde la vita in un incidente aereo nel 1955. L'ultima apparizione della "Thorne Special" ex Mercedes avviene alla 500 miglia del 1957 acquistata da Edward Shreve ed equipaggiata da un motore Jaguar sei cilindri in linea. Sotto il nome di "Safety Auto Glass Special" viene guidata da Danny Kladis ma non riesce a qualificarsi.
In seguito a questa inaspettata debacle, Art Sparks si trova in gravi difficoltà finanziarie ed è in questo frangente che Joel Thorne, ancora sbalordito dalle eccezionali prestazioni del motore Sparks, decide di acquistare il "Big Six" e offre un contratto di lavoro a vita per Sparks per dirigere la "Thorne Engineering Inc.", società per lacostruzione di auto e motori da corsa.
Nel 1938 le nuove regolamentazioni tecniche che prevedono una riduzione della cilindrata dei motori, rendono il motore "Big Six" obsoleto. Alla "Thorne Engineering" concentrano allora gli sforzi alla realizzazione di due vetture chiamate Thorne-Sparks "Little Six". Alla 500 Miglia guidate da Romney Householder e da Jimmy Snyder si classificano rispettivamente quattordicesimo e quindicesimo.
Nel 1939 la Thorne-Sparks "Big Six" ritorna nuovamente a Indianapolis guidata da Joel Thorne in persona che si dimostra anche un ottimo pilota. Partito ventesimo si classifica settimo al traguardo. Ancora meglio va nel 1940 dove Thorne partito decimo conclude quinto assoluto. Nel 1941 è costretto al ritiro dopo pochi giri per un incidente distruggendo la vettura.
Nel 1946, alla prima 500 Miglia dell'immediato dopoguerra, Thorne, impedito a correre a causa di una gamba rotta in un incidente motociclistico, lascia il volante della Thorne-Sparks al fuoriclasse tedesco Rudi Caracciola iscritto alla gara ma impedito dall' utilizzare la sua Mercedes-Benz W165 ferma in dogana. Caracciola nel corso delle prove viene colpito da un uccello che ferisce il pilota e provoca un incidente che danneggia gravemente la vettura impedendole di qualificarsi.
Dopo la gara Thorne porta la vettura a riparare al garage di Joe Silnes che provvede alla ricostruzione del telaio e della carrozzeria.
La Thorne-Sparks "Big Six" tenterà di nuovo la qualificazione ad Indy nel 1947 con Tony Bettenhausen e nel 1948 con Thorne ma senza successo. Nel 1949 Thorne compra la Mercedes W154 "Don Lee Special" appartenuta a Don Lee, che all'inizio dell'anno muore improvvisamente e con esso l'attività del team. Thorne sostituisce il Mercedes V12 della vettura con il suo "Big Six" stravolgendo assetto e conformazione della carrozzeria. Lo strano ibrido così realizzato tenterà con Joel Thorne senza successo la qualificazione a Indy nel 1949, 1950 e 1951. Joel Thorne perde la vita in un incidente aereo nel 1955. L'ultima apparizione della "Thorne Special" ex Mercedes avviene alla 500 miglia del 1957 acquistata da Edward Shreve ed equipaggiata da un motore Jaguar sei cilindri in linea. Sotto il nome di "Safety Auto Glass Special" viene guidata da Danny Kladis ma non riesce a qualificarsi.
Thorne-Sparks Special (1949)
Alla fine della seconda guerra mondiale, nella Cecoslovacchia occupata dai nazisti, vennero ritrovate, nascoste dai nazisti, le vetture e materiale della squadra corse Mercedes che aveva disputato le stagioni di Gran Premio del 1938 e 1939, prima che il conflitto mettesse fine alle corse in Europa. Diventate bottino di guerra e trasferite negli Stati Uniti, una di queste Mercedes-Benz W154, quella di Hermann Lang con cui aveva vinto la Coppa Ciano nel 1938, venne venduta a Don Lee, proprietario di una scuderia americana da corsa.
Nel 1947 iscrive a indy la sua "Don Lee special" con Duke Nalon come pilota. Nalon stabilisce subito la seconda velocità di qualificazione più veloce, ma poiché non è stato in grado di qualificarsi al Pole Day, per regolamento ha dovuto accontentarsi del diciottesimo posto di partenza. Nalon durante la gara percorre 119 giri, poi è costretto al ritiro per problemi meccanici.
L'anno seguente la Mercedes W154 di Don Lee si qualifica in ventesima posizione con Chet Miller. In gara il pilota condivide la guida con Ken Fowler e Louis Tomei ma dopo un centinaio di giri compiuti, la vettura si ritira per problemi con l'olio.
Quando all'inizio del 1949 Don Lee muore improvvisamente, Joel Thorne acquista la Mercedes per il suo team. Sostituisce il motore V12 originario con lo Sparks "Big Six " che usa regolarmente sulle sue vetture.
Il risultato della modifica è alquanto sconcertante. L'adeguamento della carrozzeria al motore Sparks "Big Six" più alto del basso Mercedes V12, comportava un antiestetico rigonfiamento del cofano motore dall'alto verso il basso, inoltre venivano rimossi il classico muso Mercedes e gran parte della copertura aereodinamica attorno l'abitacolo. Per ottimizzare il sistema di scarico al motore Sparks venne concepito uno strano ed osceno sistema, dove dal collettore di scarico il tubo in forma curva usciva in avanti, avvolgeva in circolo l'asse anteriore destro e ritornava indietro lungo tutto il corpo macchina. Come ultimo "oltraggio" alla gloriosa Mercedes venne installato, al posto dell'originale, un volante in gomma bianca fatto su misura per la comodità di guida di Thorne.
Nonostante le "selvagge" modifiche apportate la vettura si dimostra tanto lenta quanto brutta e non supera le sessioni di qualificazione del 1949 e 1950. Nel 1951 vengono apportate delle più tradizionali e funzionali modifiche a scarichi e carrozzeria senza però cambiare di sostanza il risultato. Thorne colleziona nuovamente una mancata qualificazione alla 500 Miglia e alla gara in salita di Pikes Peak è costretto al ritiro. L'ultima apparizione dell'ex Mercedes "Don Lee Special" W154 poi diventata "Thorne Special", avviene alla 500 miglia del 1957 acquistata da Edward Shreve che la equipaggia di un motore Jaguar sei cilindri in linea. Sotto il nome di "Safety Auto Glass Special" viene guidata da Danny Kladis ma non riesce a qualificarsi.
Nel 1947 iscrive a indy la sua "Don Lee special" con Duke Nalon come pilota. Nalon stabilisce subito la seconda velocità di qualificazione più veloce, ma poiché non è stato in grado di qualificarsi al Pole Day, per regolamento ha dovuto accontentarsi del diciottesimo posto di partenza. Nalon durante la gara percorre 119 giri, poi è costretto al ritiro per problemi meccanici.
L'anno seguente la Mercedes W154 di Don Lee si qualifica in ventesima posizione con Chet Miller. In gara il pilota condivide la guida con Ken Fowler e Louis Tomei ma dopo un centinaio di giri compiuti, la vettura si ritira per problemi con l'olio.
Quando all'inizio del 1949 Don Lee muore improvvisamente, Joel Thorne acquista la Mercedes per il suo team. Sostituisce il motore V12 originario con lo Sparks "Big Six " che usa regolarmente sulle sue vetture.
Il risultato della modifica è alquanto sconcertante. L'adeguamento della carrozzeria al motore Sparks "Big Six" più alto del basso Mercedes V12, comportava un antiestetico rigonfiamento del cofano motore dall'alto verso il basso, inoltre venivano rimossi il classico muso Mercedes e gran parte della copertura aereodinamica attorno l'abitacolo. Per ottimizzare il sistema di scarico al motore Sparks venne concepito uno strano ed osceno sistema, dove dal collettore di scarico il tubo in forma curva usciva in avanti, avvolgeva in circolo l'asse anteriore destro e ritornava indietro lungo tutto il corpo macchina. Come ultimo "oltraggio" alla gloriosa Mercedes venne installato, al posto dell'originale, un volante in gomma bianca fatto su misura per la comodità di guida di Thorne.
Nonostante le "selvagge" modifiche apportate la vettura si dimostra tanto lenta quanto brutta e non supera le sessioni di qualificazione del 1949 e 1950. Nel 1951 vengono apportate delle più tradizionali e funzionali modifiche a scarichi e carrozzeria senza però cambiare di sostanza il risultato. Thorne colleziona nuovamente una mancata qualificazione alla 500 Miglia e alla gara in salita di Pikes Peak è costretto al ritiro. L'ultima apparizione dell'ex Mercedes "Don Lee Special" W154 poi diventata "Thorne Special", avviene alla 500 miglia del 1957 acquistata da Edward Shreve che la equipaggia di un motore Jaguar sei cilindri in linea. Sotto il nome di "Safety Auto Glass Special" viene guidata da Danny Kladis ma non riesce a qualificarsi.